Giulio Cesare decise di starsene in disparte a Rodi. Mentre era già inverno compiva la traversata nei pressi dell'isola di Farmacusa, fu catturato dai pirati e rimase presso di loro per circa quaranta giorni. Gli altri compagni e schiavi li aveva mandati qua e là a procurare denaro per il riscatto. Poi sborsati cinquanta talenti e sbarcato su un litorale, non tardò un istante a mettere in mare una flotta e ad inseguire i pirati che si allontanavano e impadronitosene ad applicare loro il supplizio di cui spesso con tono scherzoso li aveva minacciati. Mitissimo per natura, anche nel vendicarsi contro i pirati dai quali era stato catturato, una volta ridottili in suo potere, poiché in precedenza aveva giurato che li avrebbe crocifissi, prima li fece sgozzare e solo dopo li fece crocifiggere. (Svetonio, Vita dei Cesari)CROCIFISSIONE
La crocifissione era ai tempi dei romani una modalità di esecuzione della pena di morte e una tortura. La pena della crocifissione era tanto atroce e umiliante che non poteva essere inflitta a un cittadino romano. Era riservata agli schiavi, ai sovversivi e agli stranieri e normalmente veniva preceduta dalla flagellazione che rendeva la pena ancora più straziante. Cicerone definiva la crocifissione ''il supplizio più crudele e più tetro''. (Discorsi contro Verre, Giuseppe Diciotto, Vita di Gesù, Mondadori, 1962).
GIULIO CESARE, UN UOMO MITE E MISERICORDIOSO?
Giulio Cesare nacque nel 100 a.C. Era militare, console, dittatore, oratore e scrittore romano. È considerato uno dei personaggi più importanti e influenti della storia. Fu un uomo estremamente ambizioso e valoroso. Svetonio lo definiva il primo dei 'dodici Cesari', sinonimo di imperatore romano.
Svetonio lo definiva ''mitissimo per natura''. Menziona l'episodio del suo segretario e schiavo personale Filemone, che voleva avvelenarlo. Scoperto, fu messo a morte 'e niente più', a sottintendere il supplizio straziante che si usava infliggere al condannato a morte per reati di questo genere. Nel diritto romano, la tortura era uno strumento giudiziario legale indispensabile per far confessare il condannato. Si usava la punizione per flagellazione, la marchiatura a fuoco, versare piombo fuso in gola, la crocifissione (www.focus.it).
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